Aria calda in alto e fredda in basso portano alla formazione di una soffice distesa di nuvole

Lo chiamano mare di nuvole e non è meno incantevole del mare d’erba immaginato da Mogol per Impressioni di Settembre, la canzone portata al successo dalla Premiata Forneria Marconi. Non è uno spettacolo nuovo per chi sale ai rifugi sulle Dolomiti. A valle, infatti, si è invasi dalla bruma, ma salendo in quota ci si ritrova in mezzo a una coltre di nuvole compatte sotto un cielo terso, come la superficie di un mare placido e candido.
Il suggestivo spettacolo, è provocato dall’inversione termica che determina il contrario di ciò che accade normalmente. L’aria più calda, dovuta al bel tempo e alle temperature particolarmente miti di questi giorni, si è stabilizzata in alta quota, trattenendo l’aria fredda, densa e stagnante, più in basso. Questi strati di nubi a medie quote, perforati dalle cime così come le Isole spuntano dal mare, non deve comunque preoccupare.
Ogni volta che la natura ci presenta un fenomeno inaspettato, per quanto meraviglioso, lo attribuiamo immancabilmente al surriscaldamento globale. Ma l’inversione termica è un fenomeno che solo in parte e in misura modesta, può essere causato dall’inquinamento. Per cui, ogni qualvolta gli escursionisti e gli alpinisti, o coloro che abbiano avuto la fortuna di godersi lo spettacolo, o voglia goderselo in futuro, lo faccia senza scrupoli né sensi di colpa impropri. A volte, nonostante i nostri maltrattamenti che non risparmiano nemmeno la montagna, l’ambiente ci regala spettacoli di soprannaturale bellezza.