«Ma non chiamatela suina» dicono, intanto, dall’Istituto Superiore di Sanità

Ad alzare un po’ la tensione è stato proprio quel nome, suina appunto, usato per alcuni casi e però non appropriato. A circolare maggiormente, infatti, insieme a molti altri virus respiratori, è l’A/H1N1, un ceppo che deriva da quello che provocò una pandemia influenzale nel 2009, nascendo da un suino in Messico, anche se la sua origine non è animale, bensì umana.
«È fra quelli normalmente più diffusi nel mondo in questi ultimi anni, tanto che è inserito nel vaccino» sottolineano, oltretutto, dall’Istituto. Fino ad oggi sono state somministrare circa 9,5 milioni di dosi di vaccino, contro le 12 dell’anno scorso. Contro il Covid, invece, le dosi sono 2 milioni, a differenza delle 6 del 2022 e 2023.
La campagna vaccinale è «del tutto inadeguata contro Covid ed influenza, per questo – polemizzano, comunque, dalla Confederazione di Oncologi, Cardiologi ed Ematologida settimane i sistemi di emergenza del nostro Paese sono nel caos».
Le Autorità sanitarie, gli esperti, le Regioni, invitano i cittadini a rischio che ancora non l’hanno fatto a vaccinarsi. L’obiettivo, che a questo punto sembra irraggiungibile, è arrivare ai livelli delle Stagioni precedenti. Intanto, arrivano notizie di casi gravi e di problemi nelle Strutture sanitarie. A Palermo, ad esempio, negli Ospedali si parla di circa il 20% dei casi in più rispetto al 2023.