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In esilio a Parigi dal 2023

Marina Ovsyannikova irrompe nel telegiornale del canale russo ed espone un cartello dirompente che spezza la monolitica censura di Stato: «Fermate la guerra, non credete nella propaganda, vi stanno mentendo. I russi sono contro la guerra».
Viene, così, immediatamente sospesa ed interrogata dalla Polizia, era stata intanto multata, poi licenziata, infine condannata agli arresti domiciliari. Nel frattempo era fuggita a Berlino e, di conseguenza, a Parigi.
Il gesto della giornalista è stato un atto di coraggio, poiché in Russia non ci sono media indipendenti. Quelli sono stati 6 secondi di libertà, per puro caso sono finiti in diretta. Gli oppositori, in realtà, sono tanti solo che non hanno la possibilità di esprimere la loro opinione.
«In Russia non c’è alcuna opposizione – disse qualche tempo fa alla Stampa straniera -. Gli oppositori sono all’estero o in carcere. Si spera che ci sia qualche frattura nell’élite che circonda Putin, ma non si vede nessuno. C’è sempre meno dissenso. Putin ha il controllo di tutta la società, non ci sono candidati credibili contro di lui. Saranno elezioni ridicole».