L’artista: «Mi dispiace per Roma, qualcuno non ha gradito il messaggio»

La scultura di Jago, all’anagrafe Jacopo Cardillo, già noto per aver scolpito la statua ‘nuda‘ raffigurante Papa Benedetto XV°, intitolata Sono pronto al flagello collocata, già da Agosto, su Ponte Sant’Angelo in Roma e raffigurante un profugo disteso su un fianco a grandezza naturale, è stata deturpata tanto da essere rimossa.
L’Assessore alla Sicurezza del I° Municipio Giulia Silvia Ghia ha definito ‘incivili‘ gli autori dello sfregio ribadendo l’impegno a perseguire «anche grazie alle nuove norme che tutelano i Beni culturali» chi ha commesso tali azioni.
A tal proposito il famoso Critico d’Arte Daniele Radini Tedeschi sembra assumere una posizione fuori dal coro nell’intervento pubblicato sulla pagina Facebook del suo Ufficio Stampa. Apre così la riflessione ponendo l’interrogativo se l’opera in questione possa presentare un interesse artistico e quindi, in tal caso, se possa parlarsi di vandalismo in senso proprio.
In luce al delicato significato a cui l’opera si riferisce, ossia la difesa dei migranti, Radini Tedeschi esordisce con una premessa: «La critica ha ancora il potere di bocciare un’opera, avente un messaggio sociale, qualora non rispondesse a determinati parametri estetici oppure, in virtù del senso sotteso, si è costretti ad applaudire quel lavoro a tutti i costi?».
Riassumendo il pensiero di Radini Tedeschi l’atto critico deve restare libero e può definirsi vandalo colui che distrugge un capolavoro universalmente riconosciuto. «L’azione incriminata – ribadisce ancora il Critico – la considero incivile, ma non vandalica, che invece sarebbe tale se si verificasse a danno di un bene del Patrimonio collettivo a fronte del quale c’è un oggettivo interesse alla tutela certificato dagli Enti preposti».
«In tal caso – conclude, infine, Radini Tedeschi dubito fortemente che alla scultura di Jago possa essere stato riconosciuto lo stesso valore delle statue collocate sul ponte e realizzate dagli allievi di Bernini. Quindi tanto rumore per nulla».