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Bella vittoria dei Lupi anche se maturata contro un avversario senza grosse pretese nonostante gli abruzzesi fossero arrivati in riva al Crati per giocarsi la loro ultima chance nel tentativo di restare aggrappati alla speranza salvezza

Pescara evoca sempre dolci ricordi, ma anche il 1° Maggio ricorda la tranquilla salvezza conquistata due anni fa con la vittoria casalinga contro il Venezia, grazie anche alla bellissima rete in rovesciata di Gennaro Tutino. Oggi, però, è un’altra storia. Il Cosenza, infatti, è costretto ad affrontare questo finale di Campionato, non solo in piena emergenza, ma con il pesante fardello di due gare consecutive perse malamente.

C’è voglia di riscatto fra i tifosi rossoblù che, alle 12:00 in punto, si sono dati appuntamento alla porta Carraia dello Stadio San Vito-Marulla ad attendere l’arrivo in pullman della squadra. Hanno chiesto ai calciatori un impeto d’orgoglio per far fronte alla disperata situazione di classifica. Ma al di là della bella vittoria ‘messa in frigo’ già nella prima mezzora del match, resta il rammarico per la vittoria dell’Ascoli contro la capolista Empoli che tiene ancora a distanza la formazione di Occhiuzzi dalla possibilità di disputare i playout.

Al 6′ è stata una prodezza balistica di Tremolada a sbloccare il risultato dopo un’ingenuità commessa da Valdifiori a ridosso della propria area per un fallo commesso su Kone. Il tiro a giro del trequartista bruzio ha mandato in visibilio la propria panchina per la rete dell’inaspettato vantaggio. I Lupi, da quel momento, hanno tratto fiducia e determinazione dalla marcatura, tant’è che soltanto due minuti dopo, all’8′, hanno trovato il raddoppio con Carretta.

La partita, dunque, si è messa subito in discesa e difatti al 31′ Tremolada l’ha chiusa con uno straordinario piazzato, imprendibile per Fiorillo. Nella ripresa è arrivata la reazione del Pescara che, comunque, ha trovato sulla propria strada uno strepitoso Falcone che al 63′ ha persino neutralizzato il rigore calciato da Machin e concesso da Marinelli per un’entrata scomposta di Ba su Giannetti, che diventa suo malgrado il quarto penalty sventato in questo sofferto Campionato.

A fine gara mister Occhiuzzi, oltre a commentare la bella prestazione della squadra, non si è lasciato condizionare dai risultati poco favorevoli giunti dagli altri campi: «dobbiamo guardare solo al nostro risultato perché è quello che determina tutto», sono state le sue parole. Ora Empoli e poi Monza, due gare forse proibitive per il Cosenza, ma con il giovane coach di Cetraro mai dire mai, il suo credo calcistico, fondato proprio sulla lotta, ha abituato la piazza cosentina ad incredibili rimonte.

IL TABELLINO DEL MATCH:

COSENZA: Falcone; Antzoulas (75′ Bouah), Idda, Legittimo; Corsi, Ba, Kone (75′ Ingrosso), Crecco; Tremolada (61′ Trotta); Carretta (66′ Tiritiello), Gliozzi (61′ Sueva). A disposizione: Matosevic, Saracco, Bahlouli, Sacko, Schiavi, Vera. All. Occhiuzzi

PESCARA: Fiorillo; Sorensen (61′ Volta), Guth, Scognamiglio; Bellanova, Rigoni (27′ Maistro) (75′ D’Aloia), Valdifiori, Machin, Masciangelo; Giannetti (75′ Ceter), Odgaard (61′ Galano). A disposizione: Sorrentino, Radaelli, Bocchetti, Capone, Nzita, Vokic, Tabanelli. All. Grassadonia

ARBITRO: Livio Marinelli di Tivoli (Lanotte – Moro)

IV UOMO: Daniele Rutella di Enna

MARCATORI: 6′ e 31′ Tremolada, 8′ Carretta

NOTE: Gara a disputata a porte chiuse. Giornata calda e afosa con temperatura di circa 30°C. Terreno di gioco in buone condizioni

Ammoniti: 23′ Bellanova (P), 51′ Sorensen (P), 68′ Antzoulas (C)

Angoli: 3-4 (pt 2-2)

Recupero: 2′ + 1′ pt; 4′ st