Nei primi giorni di Settembre, quando solitamente il tepore di un sole malinconico annuncia la fine dell’estate, ho finalmente potuto realizzare quel viaggio a cui tanto anelavo e che mi ha condotto sin qui, a Barcellona, alla scoperta di due straordinari artisti: Pablo Picasso e Joan Miró

Si tratta di un’esperienza a dir poco unica poiché entrambi i pittori hanno segnato profondamente l’arte e la cultura del ‘900 con le loro apprezzabili opere, frutto di quella idea di modernità che ha pervaso l’intera società spagnola ed europea, nonostante i grandi e terrificanti conflitti che l’hanno attraversata. Lo stesso Miró rimase, infatti, segnato dai tragici eventi bellici e la sua arte, al contrario di quella di Picasso, aspirò sempre ad un certo lirismo in cerca, a più riprese, di un’idea emozionale di bellezza. I due talenti, tuttavia, restano ancora le voci più alte di quella pittura d’avanguardia che si sviluppò in area catalana nella prima metà del secolo scorso.
La correte spagnola del tempo è un’arte soprattutto analitica, tant’è che personaggi come Picasso, Juan Gris, María Blanchard, Manuel Ángeles Ortiz riuscirono a far sì che la Spagna dell’epoca diventasse centro delle vicende culturali internazionali. E a distanza di poco tempo, a quei nomi, si aggiunse anche quello di Joan Miró, che partirà proprio dalle riflessioni dei pittori di più stretta osservanza cubista.
Le loro biografie raccontano che Picasso, sin da giovanissimo, si trasferì da Malaga a Barcellona con i propri genitori, iscrivendosi da subito all’Accademia di Belle Arti, dando così avvio alla sua precoce e brillante carriera. Miró, al contrario, nacque nella città catalana anche se nel 1920 si spostò a Parigi, dove ebbe modo di frequentare i pittori di Montparnasse e di incontrare personalmente Picasso che lo introdusse, di sua iniziativa, negli ambienti surrealisti.
Nonostante i dodici anni di differenza e le loro personalità decisamente opposte (Picasso era estroverso, orgoglioso e di carattere forte; mentre Miró appariva timido e silenzioso), i due strinsero una solida e duratura amicizia. Pur se lontani dalla propria terra d’origine, parteciparono insieme al Padiglione spagnolo dell’Esposizione Internazionale di Parigi nel 1937, realizzando due grandi dipinti. L’attaccamento di Miró alla città che gli diede i natali, fu sempre molto forte, tant’è che oltre alla Fondazione a lui intitolata, si possono trovare i segni che ha lasciato impressi negli angoli più disparati. Il Museo Picasso, invece, realizzato nel 1963 per volontà dello stesso artista, resta tuttora la testimonianza più evidente del suo legame con Barcellona.
di Francesco De Filippo