Mattarella e Von der Leyen con i leader di 25 Stati

Non è facile spiegare la Conferenza fra Italia e Africa che è iniziata ieri sera al Quirinale, con una cena di gala per 68 ospiti, fra cui 25 Capi di Stato e di Governo. Oggi in Senato la premier darà i primi dettagli ufficiali, anticipati un «disegno per l’Africa non predatorio, ma da pari a pari». «L’auspicio è quello di poter realizzare, dopo il dialogo intenso degli anni scorsi, un rapporto ancora più forte tra il Continente africano e l’Italia» ha dichiarato Mattarella.
Il piano è sostenuto dalle nostre grandi Aziende pubbliche, in primo luogo Eni, Enel e altre partecipate, ma è un complesso puzzle di incastri finanziari, politici, diplomatici. Dunque, anche, una grande scommessa. Per vincerla Meloni ha puntato fra gli altri sui rapporti con l’Unione Europea, che nel piano Global Gateway ha già programmato di spendere 150 miliardi in progetti per lo sviluppo.
Con l’aiuto di Ursula von der Leyen che ieri, tra l’altro, era in prima fila al Quirinale. La messa a terra del Piano, vedrà molti leader africani discutere i loro progetti con il Governo italiano, per essere sviluppati su diversi Settori. Un disegno politico ambizioso, se vogliamo, per uno Stato che è una media potenza, come l’Italia, ma che ha le carte in regola per marciare se organizzato in modo adeguato.