Mauro Balata, Presidente della Lega Serie B, ai microfoni di Radio Anch’Io Sport su Radio1 Rai ha parlato anche di Cheddira, del caso Portanova e di riforme

«In questi giorni abbiamo battuto i record d’ascolti degli ultimi 2 anni – ha dichiarato il Presidente Balata sull’emittente pubblica – abbiamo superato i 500 mila spettatori medi. Ci sembrava più giusto continuare a svolgere la partite durante i Mondiali e far sì che i nostri tifosi potessero continuare a vedere regolarmente il Campionato. È stata una scelta coraggiosa, ma che dal punto di vista degli ascolti televisivi e delle presenze allo Stadio ci sta dando ragione».
Poi si è soffermato sull’attaccante del Bari giunto con il suo Marocco in semifinale: «Cheddira in semifinale è un motivo di grande soddisfazione per la Lega di Serie B: è un ragazzo bravissimo, ha mostrato grandissimi qualità e ci fa estremamente piacere vederlo protagonista. C’è anche un po’ d’Italia in questo Mondiale».
«Sul caso Portanova è un caso di una complessità non indifferente – ha, inoltre, aggiunto Balata -. La Lega di Serie B e tutte le nostre Società sono da sempre in campo contro la violenza sulle donne, poi c’è il Genoa che in questa vicenda è parte danneggiata sotto ogni profilo. Qualunque sia l’epilogo di questa situazione, il Genoa ne subirà un danno. Ci troviamo di fronte a un caso grave, ma anche ad una persona che per Costituzione ha diritto ad avere ancora 2 gradi di giudizio».
«Noi abbiamo 7 Società su 20 che cambiano tutti gli anni, abbiamo 3 promosse e 4 retrocesse ed è un’asimmetria, è un fatto oggettivo e distorsivo che genera problematiche. In più abbiamo problemi di mantenimento di una linea politica che tutti gli anni deve essere riaffermata con obiettivi rinnovati» ha continuato il Presidente di Lega rispondendo alle domande dei giornalisti che ricordavano come il punto all’Ordine del Giorno del prossimo Consiglio Federale lo abbia richiesto proprio la Lega B.
«Le riforme? – ha, infine, concluso Balata -. Credo siano necessarie per far evolvere e modernizzare finalmente il calcio italiano, renderlo più competitivo rispetto agli altri sistemi calcistici. Bisogna trovare un equilibrio fra sostenibilità, gestioni sane delle Società e produzione di un calcio d’appeal. In più bisogna trovare anche una regolamentazione che consenta di vedere i Campionati professionistici in condizione di sicurezza, d’accoglienza e di strutture sempre più adeguate».