Una vera rivoluzione interesserà i luoghi della cultura in diverse città della Penisola

La prima vera sorpresa arriva dagli Uffizi dove Simone Verde diventa il nuovo Direttore del principale Museo italiano, che ha appena superato il record dei 5 milioni di visitatori all’anno. Lascerà il Complesso della Pilotta di Parma, dove è in carica dal 2017 e che ha rilanciato con una massiccia campagna di restauro e riaperture.
Per il resto, le nomine dei nuovi vertici dei principali Musei statali di prima fascia non riservano particolari brividi. Si sapeva ormai da tempo che Eike Schmidt, proprio in uscita dagli Uffizi dopo 2 mandati non più rinnovabili, aveva messo gli occhi su Capodimonte, a Napoli. Il sogno, a questo punto, è diventato realtà, complice anche un ottimo rapporto con il Ministro della Cultura Gennaro Sangiuliano.
A Roma la Galleria d’Arte Moderna e Contemporanea rinnova, tra l’altro, la tradizione della Direttrice donna, nel segno di Palma Bucarelli che la lanciò nel secondo dopoguerra. Il Museo, infatti, sarà guidato da Renata Cristina Mazzantini, che può contare su un consenso trasversale. Da Gallarate a Brera, inoltre, il passo non sarà stato breve per Angelo Crespi, nuovo Direttore della Pinacoteca milanese, dove eredita la poltrona appartenuta a James Bradburne.
Completano, infine, le nomine i Direttori dei Musei di seconda fascia scelti da Massimo Osanna, Responsabile Generale del Ministero della Cultura. Inizia così l’anno zero dei Musei del Governo Meloni. La bellezza ci salverà dalla politica? Questo è ancora presto per dirlo.