Si è capito: Guarascio e Occhiuto sono ormai ai ferri corti. E chi l’avrebbe mai detto che fra il Presidente del Cosenza Calcio ed il primo cittadino si sarebbe aperta una querella di tali proporzioni. La questione Stadio ha, inaspettatamente, scavato un solco fra due personaggi apparentemente “alleati”, facendo invece emergere della vecchia ruggine tenuta a lungo sotto traccia, ma covata, molto probabilmente, già dai tempi in cui arrivò la sconfitta a tavolino per le pessime condizioni del terreno di gioco del San Vito-Marulla nella sfida, tra l’altro mai disputata, fra Cosenza e Verona.
Neanche la bandiera dei LUPI riesce più a tenerli uniti. Ognuno rivendica le proprie ragioni. Il pomo della discordia riguarda, inevitabilmente, la gestione del patrimonio sportivo cittadino, ossia lo Stadio della città, di proprietà pubblica.
I toni di queste ultime ore sono apparsi, a tratti, irriverenti. Il Sindaco, attraverso i social, ha fatto sapere che non è più possibile «concedere gratuitamente l’impianto sportivo» anche perché potrebbe incorrere in qualche irregolarità sul piano giuridico-amministrativo.
Guarascio, di par suo, dichiara «noi non abbiamo mai chiesto lo stadio gratis, ma anzi abbiamo sottoscritto una convenzione mai attuata proprio perché il Comune non ha mai effettuato i lavori di sua competenza».
E’ la fine di un sodalizio. Uno scontro che, naturalmente, agita i tifosi ed apre degli scenari, oltretutto, imprevedibili, anche perché l’intreccio Occhiuto-Guarascio, al di là di quella che in futuro potrebbe rivelarsi l’ennesima “pace armata”, chiama in causa una fetta importante sia del bilancio comunale che di quello di Ecologia Oggi, Azienda di cui è proprietario lo stesso Presidente del Cosenza, impegnata in città nella raccolta e gestione dei rifiuti solidi-urbani.