La collezione di 78 icone, raccolta nella città toscana dalla famiglia dei Medici e poi dai Lorena, a partire dal ‘700, costituisce ora, nel suo genere, la più antica al mondo al di fuori della Russia

L’arte religiosa della Grande Madre Russia trova un posto nel cuore di Firenze, nella reggia di Palazzo Pitti, dove sarà esposta in maniera permanente a partire da Domenica 2 Gennaio. Gli esemplari più antichi della raccolta, eseguiti fra XVI° e XVII° secolo, sono da attribuire ad artisti impegnati per la Corte degli Zar nel Palazzo dell’Armeria del Cremlino a Mosca, principale centro di riferimento per l’arte e la produzione di questo tipo di opere prima che San Pietroburgo divenisse la nuova capitale.

Si tratta di quattro grandi Sale con affreschi seicenteschi affacciate sul cortile al piano terra del Palazzo. Appena restaurati, questi spazi entrano quindi a far parte del normale percorso di visita della reggia medicea. L’allestimento delle icone è improntato alla leggerezza ed alla trasparenza, privilegiando la facilità di lettura dell’esposizione. Gli esemplari più antichi e prestigiosi appartennero ai Granduchi della casata dei Medici e vennero, poi, citati intorno alla metà del ‘600 negli inventari della Cappella delle Reliquie di Palazzo Pitti. Il gruppo più numeroso, invece, giunse a Firenze durante il regno di Francesco Stefano di Lorena.

Nel 1796 molti pezzi furono, comunque, rimossi dal percorso espositivo e riposti in gran parte nella Villa medicea di Castello, dove sono rimasti fino all’inizio del ‘900. In anni più recenti, tuttavia, vari tentativi sono stati fatti per reinserire la raccolta nei percorsi museali cittadini, prima a Palazzo Pitti, poi alla Galleria dell’Accademia, ma tali iniziative non ebbero purtroppo mai seguito.