Resta da chiedersi se ci sia ancora un domani per il cinema italiano

Che 2023 cinematografico ci lasciamo alle spalle, dal punto di vista numerico? C’è ancora domani è solo il titolo del film più visto dell’anno o anche un buon auspicio, dati alla mano? L’anno appena terminato è stato, purtroppo, penalizzato proprio da quello che è il mese più forte per ogni Sala, ovvero Dicembre, dove le entrate sono state molto più inferiori rispetto, ad esempio, al 2019.
Almeno, come ricorda CineGuru, si è superata la quota simbolica, ma importante, dei 70 milioni di biglietti venduti e facendo una semplice divisione con l’incasso complessivo, si scopre che il costo medio di ogni tagliando è stato, nel 2023, di 7,01 euro, il più alto in assoluto di sempre. Va detto, inoltre, che un leggero rincaro di pochi centesimi, rispetto allo scorso anno, è ben al di sotto dell’inflazione e, quindi, al di là del percepito, per cui andare al cinema è costato, ancora, relativamente poco, in Italia.
Si è esaltato, giustamente, l’incredibile risultato di Paola Cortellesi e del suo C’è ancora domani, primo, nel 2023, ma, dietro di lei, ecco il vuoto. Nessun altro titolo italiano, infatti, si registra nei primi 10 e, peggio ancora, nemmeno nei primi 20. Tant’è che il secondo film nostrano per incassi è finito al venticinquesuimo posto. Se non fosse stato, dunque, per la Cortellesi, difficilmente avremmo segnato una quota pari al 24,3% degli incassi totali.