Di fronte all’incredibile crollo di Monza, suffragato dall’ennesima prestazione opaca, la Società stessa ritiene che ormai Allegri non sia più un intoccabile

La Juventus di Allegri, sempre più protagonista di uno scempio interminabile, si trova di fronte ad una fase cruciale, non solo per le sorti della Stagione in corso, ma per la stessa sopravvivenza del DNA juventino. E’, infatti, di queste ore la notizia che fra la Dirigenza bianconera, a lungo impegnata nel cercare una possibile soluzione ai disastri compiuti dell’attuale mister, cominci a serpeggiare l’idea di Poalo Montero come sostituto.
L’ex calciatore uruguagio, attuale allenatore della Primavera, gode per l’appunto, negli ambienti juventini, dentro e fuori la Continassa, di una grande considerazione e stima, non foss’altro per il suo essere fortemente radicato con la tradizione del Club torinese, che proprio in questo momento sembra aver smarrito lo spirito battagliero che, nel corso degli anni, lo ha sempre contraddistinto.
La sua, a ragion veduta, apparirebbe come la scelta più in linea con quelle che sono adesso le esigenze di bilancio della Società, oltre a rappresentare una potente ‘miccia‘ in grado di innescare i brividi dell’entusiasmo e di riaccendere il fuoco di un’antica passione messa a dura prova da un allenatore super blindato come Massimiliano Allegri che in cambio, però, non ha saputo offrire le stesse garanzie che sono state, invece, riservate a lui dal Presidente Andrea Agnelli, l’unico vero artefice di questo assurdo groviglio che tiene prigioniera la squadra, prim’ancora dei tifosi.
«La soluzione interna, che porta dritta al nome di Paolo Montero, resterebbe insomma la più realistica, ma anche credibile per il suo senso di appartenenza al Club» scrive, tuttavia, La Gazzetta dello Sport in un pezzo a firma di Giovanni Albanese. La squadra, difatti, sembra aver scaricato Allegri, è questo nelle valutazioni della proprietà, non è certamente un elemento da sottovalutare.