Si tratta di un coinvolgimento fra ricerca artistica ed esplorazione, urbana e sociale

La Zattera evoca una condizione di sopravvivenza e un vagare alla deriva che diviene strategia di lettura e di interpretazione delle tracce di una storia recente largamente dimenticata, quella della Roma informale, migrante e subalterna, delle rappresentazioni che l’arte ne ha dato, delle forme di autorganizzazione sociale e di educazione che ha generato.
Il progetto è un percorso di ricerca e formazione aperto dove possano incontrarsi chi è artista, abitante, ricercatore, testimone e coloro che ancora oggi vivono uno  statuto incerto di diritto e cittadinanza.
Storie e memorie, esplorate, agite ed immaginate, attraverso delle azioni pubbliche con la Scuola di Urbanesimo Nomade e le tante e diverse realtà incontrate, che rappresentano o sono testimoni delle storie invisibili della città.
Il progetto è curato da Giulia Fiocca e Lorenzo Romito e realizzato insieme alla Scuola di Urbanesimo Nomade e al NoWorking Media Lab in collaborazione con l’Accademia di Belle Arti.  Lo spazio NoWorking diventa per l’intera durata del programma un Centro Studi, un laboratorio per la costruzione, appunto, della Zattera.