Gli studenti al Ministero dell’Interno per chiedere le dimissioni di Piantedosi

Contro le manganellate dei Poliziotti a Pisa, a Firenze, a Catania, gli studenti schierano striscioni, canzoni, bandiere della pace e della Palestina. «Piantedosi dimettiti» c’è scritto. E mentre cantano Ghali e Bella Ciao si riprendono la Piazza a Roma, davanti al Teatro dell’Opera.
A pochi metri dal presidio, davanti al Viminale, il Questore di Roma Carmine Belfiore risponde con un centinaio di Agenti in tenuta antisommossa a blindare il Ministero dell’Interno. È la linea del dialogo auspicata ora, dopo le manganellate sui minorenni pisani.
A seguito delle cariche Mattarella ha chiamato Giorgia Meloni: «L’autorevolezza delle Forze dell’Ordine non si misura sui manganelli – avrebbe detto il Capo dello Stato – ma sulla capacità di assicurare sicurezza tutelando, al contempo, la libertà di manifestare pubblicamente opinioni. Con i ragazzi i manganelli esprimono un fallimento».
Un richiamo che sinora non ha indotto la premier Meloni a spendere una sola parola di dissenso critico nei confronti della Polizia. «Giù le mani da uomini e donne in divisa» ha, quindi, ribadito il Ministro Salvini che in passato, anche di fronte a chiari abusi dello Forze dell’Ordine, ha sempre preferito stare dalla loro parte. «Chi mette le mani addosso a un Poliziotto o un Carabiniere è un delinquente» ha ‘candidamente’ ammesso il Vicepremier.