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Anche se il Paese gode, comunque, di una buona disponibilità di acque

L’Italia è sempre terza in Europa per disponibilità di risorse idriche. Tuttavia, questo dato si è ridotto del 20% negli ultimi decenni, anche perché la situazione italiana è da tempo caratterizzata da una gestione frammentata ed inefficiente delle risorse a sua disposizione.
Il nostro Paese, oltretutto, non ha grandi problemi di approvvigionamento o di salubrità, nonostante il 25% delle famiglie lo scorso 2022 non si è fidata a bere l’acqua del rubinetto, almeno in base a quanto ha sostenuto l’Istat.
A lanciare, ora, l’allarme ci ha pensato l’Italy for Climate, che ha messo in evidenza un lento, ma inesorabile decadimento del nostro Patrimonio idrico, in cui stiamo mettendo in pericolo l’intero ecosistema.
L’acqua prelevata in Italia viene, infatti, destinata per il 41% all’agricoltura, il 24% ad usi civili, il 20% all’Industria e il 15% alla produzione di energia elettrica e non si sa, a questo punto, se in futuro riusciremo ancora a garantire questi livelli che, al di là dei nostri limiti, rappresentano tuttora una relativa tranquillità.