Un Presidente Uefa praticamente dimezzato dai Giudici di Bruxelles

Il calcio, dunque, non è più un mondo a sé, ma deve sottostare alle norme sulla concorrenza come qualsiasi altra attività economica. E quindi l’Uefa non potrà vietare né sanzionare i Club che vogliono organizzare competizioni alternative. Questo ha, infatti, stabilito ieri la Corte di Giustizia Europea con una sentenza, a dir poco, rivoluzionaria.
Crolla adesso un Sistema di potere che da sempre ha tenuto uniti uomini e Dirigenti nazionali che hanno ruotato intorno ad Aleksander Čeferin, a tutela soprattutto di determinate squadre. Ora gli altarini, finalmente, si scoprono e non si sa, sino a che punto, alcune Società potranno ancora godere di protezioni e garanzie sul loro fallimento finanziario. E Gravina, infatti, dovrebbe saperne qualcosa in più.
Perciò da Via Allegri, la Federcalcio italiana, ha inviato un Comunicato per ribadire che «ci riconosciamo pienamente negli Organismi sovraordinati della Uefa e della Fifa e agiremo sempre, in tutte le Sedi, perseguendo gli interessi del calcio italiano». Un chiaro messaggio in cui si esprime tutta la contrarietà per una competizione che, se dovesse prendere corpo, comprometterebbe il valore (si fa per dire) dell’attuale Serie A.
Per ora gli apertamente favorevoli alla Super League sono solo Real Madrid e Barcellona, a parte Andrea Agnelli intanto uscito di scena. Ma è ancora presto per fare la conta, poiché quasi tutti si apprestano a studiare se un nuovo eventuale Torneo internazionale promette più soldi e, soprattutto, più introiti in un momento di grave difficoltà economica. «Possono creare quello che vogliono – ha, quindi, fatto sapere a caldo Čeferin -. Spero che sappiano cosa stanno facendo, ma non ne sono sicuro». E’ sempre più dura, per lui, uscire di scena.
«Da oggi i Club saranno padroni del proprio destino – ha, poi, replicato Florentino Perez Presidente del Real Madrid e a Capo del primo progetto di Super League -. Abbiamo il dovere di dare la spinta di cui il calcio ha bisogno. Il presente ed il futuro, ora, sono nelle mani dei Club e dei tifosi». Il monopolio Uefa è pertanto finito. Il calcio è, finalmente, libero e le squadre possono determinare il loro futuro.