Le piattaforme sono accusate di aver creato meccanismi di dipendenza fra i giovani

Le scuse pubbliche di Zuckerberg non sono bastate. New York ha così deciso di portare in Tribunale TikTok, Facebook, Instagram, Snapchat e YouTube, accusando le Big Tech di aver «alimentato una crisi mentale fra i giovani su scala nazionale» e in particolare in quelli newyorkesi «a livelli che non si erano mai visti prima».
La causa è stata annunciata dal Sindaco Eric Adams: «New York – ha dichiarato il primo cittadino – è la prima grande città americana a compiere un passo di questa dimensione per denunciare direttamente e in modo chiaro il pericolo dei social media». Il documento ufficiale di 305 pagine è stato depositato alla Corte Superiore della California.
I social media, dunque, sono accusati di aver manipolato volutamente i giovani per renderli dipendenti dalle piattaforme online, mettendo a rischio la loro salute mentale. «I nostri giovani – ha ribadito il Sindaco Adamsstanno sperimentando livelli mai visti di angoscia, mancanza di speranza e persino pensieri suicidi, messi sotto pressione da contenuti che loro stessi non richiedono».