Sono 5 le statuette portate a casa nell’edizione 2024

Da quando esiste il cinema, la qualità di un’opera rappresenta un requisito necessario ma non sufficiente per poter ricevere un Premio, mentre è determinante la capacità di interpretare gli umori del momento e il rapporto del film con l’industria. I Golden Globe lo hanno, infatti, ribadito persino nella cerimonia di premiazione, dove il tentativo di proporre uno spettacolo glamour dopo la crisi degli ultimi anni, si è scontrato con i limiti imposti dal conformismo imperante, generando un risultato prevedibile e anestetizzato.
Il film di Nolan ha una fattura impeccabile, ma sul piano drammaturgico è fuori fuoco e, persino, omertoso. Oltre ad ignorare completamente le vittime dei test atomici attribuisce, infatti, maggiore importanza al fatto che lo scienziato possa perdere il diritto di accedere ai Laboratori di ricerca piuttosto che al dilemma morale di chi ha creato un’arma che ha causato almeno 200 mila morti. Oppenheimer, alla fine, ha portato a casa 5 Premi, tra i quali quello per la regia.
Dispiace molto per il mancato riconoscimento al bellissimo Io capitano di Matteo Garrone. Nulla da eccepire, invece, sulla qualità di Anatomia di una caduta di Justine Triet, premiata anche come sceneggiatrice, ma la sensazione è che il film italiano sia stato penalizzato da una distribuzione meno efficace di quella dei rivali. Un riscatto, comunque, potrebbe arrivare dagli Oscar.