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L’esplorazione archeologica della Villa ebbe inizio nel 2017

È stato ritrovato, nella villa romana di Civita Giuliana, a circa 600 metri dalle mura dell’antica Pompei, l’arredo di una stanza assegnata agli schiavi. Sembra una fotografia che denuncia una situazione di precarietà e subalternità.
Tuttavia, si tratta di un’immagine di quasi 2 mila anni fa, realizzata con la tecnica dei calchi, esistente solo a Pompei e dintorni. Quello che adesso è emerso, fa pensare ad una precisa gerarchia all’interno della servitù.
Oltre alla presenza dei letti, nell’ambiente recentemente scavato ci sono piccoli armadi, anch’essi conservati parzialmente come calchi ed una serie di anfore e vasi di ceramica. Dettagli che sottolineano, ancora una volta, le condizioni di precarietà e disagio igienico in cui vivevano gli ultimi della società dell’epoca.
«Quel che si sta apprendendo sulle condizioni materiali e sull’organizzazione sociale dell’epoca – ha, infine, dichiarato il Ministro della Cultura Gennaro Saniuliano apre nuovi orizzonti agli studi storici e archeologici. Pompei, infatti, rappresenta un unicum che tutto il mondo ci invidia».