La svolta poco dopo l’ultimatum con cui le Autorità chiedevano di accettare una sepoltura in segreto

Il corpo del nemico è stato liberato. Le spoglie di Aleksej Navalny sono state restituite alla madre. È la vittoria di Lyudmila Navalnaya, certo, che ha tenuto testa agli agenti del Comitato Investigativo e non ha ceduto ai loro ricatti ed ultimatum. Ma è anche la vittoria della vedova Yulia che ieri mattina aveva colpito il Presidente russo Vladimir Putin nel vivo, accusandolo di una «fede fittizia».
Ed è la vittoria di tutti i russi che si sono mobilitati con i loro appelli. «Il corpo di Aleksej è stato consegnato a sua madre. Ringraziamo tutti coloro che lo hanno chiesto insieme a noi» ha scritto la portavoce della famiglia Kira Jarmish, dando la notizia che ha messo fine all’estenuante braccio di ferro precisando però che si tratta di una vittoria parziale: «Non sappiamo se le Autorità impediranno che il funerale abbia luogo come desidera la famiglia e come merita Aleksej» ha, poi, aggiunto.
Il timore, infatti, è che le Autorità russe abbiano concesso una tomba alla famiglia, ma che non acconsentiranno ad un funerale pubblico. L’obiettivo è scongiurare una Cerimonia che potrebbe trasformarsi in una simbolica azione di protesta a meno di un mese dalle elezioni presidenziali che si terranno dal 15 al 17 Marzo e riconfermeranno, ovviamente, Putin per un quinto mandato al Cremlino.