La mostra ripercorre gli anni in cui il Festival fu ospitato nel Casinò prima di trasferirsi al Teatro Ariston

Torino e le numerose fotografie che si soffermano, soltanto in pochi casi, sulle immagini delle esibizioni degli artisti. Per il resto si concentrano, invece, sui fuori scena. L’attesa dei concorrenti in Platea durante le prove; le loro passerelle in giro per la città di Sanremo; la produzione degli autografi per il pubblico; i cantanti in Sala trucco, ritratti in situazioni curiose, ma anche l’Orchestra, la Giuria, la Sala Stampa.
Un album di fotografie, dunque, spesso inconsuete, che ritraggono gli artisti lontano dai riflettori, nei momenti di vita quotidiana che accompagnano le frenetiche giornate del Festival, con un’ingenuità e immediatezza che ce li fanno sentire sorprendentemente familiari. Sono fotografie che testimoniano di un’Italia che ha fretta di dimenticare la guerra e la povertà e che vuole affidare alle canzoni una ritrovata spensieratezza.
La colonna sonora dell’esercito di liberazione americano era stato il boogie-woogie, musica piena di eccitazione, ma a noi sconosciuta, adesso bisognava trovarne una tutta italiana, legata alla tradizione melodica e del bel canto. Il titolo della mostra richiama la giovane età di un Festival agli esordi e di un’Italia in crescita. L’esposizione alle Gallerie d’Italia sino al prossimo 12 Maggio vede, infine, la curatela di Aldo Grasso ed è arricchita da contributi in collaborazione con Rai Teche.