Sul sito del Ministero dell’Istruzione è disponibile l’annuale approfondimento statistico con i dati relativi agli studenti con cittadinanza non italiana, riferiti all’Anno Scolastico 2020-2021 

Per la prima volta dal 1983, primo Anno Scolastico relativo alla raccolti dati, si registra una flessione della presenza di studenti con cittadinanza non italiana nelle nostre Scuole. Sono, infatti, 11 mila in meno rispetto all’anno precedente (-1,3%). Nonostante la flessione, resta tuttavia inalterata la percentuale di studenti con cittadinanza non italiana sul totale degli studenti in Italia (sono il 10,3%) poiché è diminuito, al contempo, di quasi 121 mila unità (-1,4%) anche il totale generale degli alunni.
La diminuzione più consistente si registra nella Scuola dell’Infanzia, -12.742 bambine e bambini, seguono Scuola Primaria -8.000 e Secondaria di I° Grado -3.550. Considerando solo queste 3 Aree educative, la flessione sarebbe pari a 24.500 persone.  Viceversa, nella Secondaria di II° Grado si rileva un aumento di oltre 13 mila ragazzi, dunque il calo complessivo degli studenti con cittadinanza non italiana si riduce ad un totale di 11.400 alunni e studenti.
I tassi di scolarità sono analoghi a quelli degli studenti italiani, sia nella fascia di età 6-13 anni, quasi il 100%, sia in quella 14-16 anni 94,1%, mentre nei 17-18 anni il tasso di scolarità degli studenti con cittadinanza non italiana scende al 77,4%. Il 65,3% degli studenti con cittadinanza non italiana risulta concentrato al Nord, seguono il Centro con il 22,2% ed il Sud con il 12,5%. La Regione con la presenza maggiore è la Lombardia, che nello scorso Anno Scolastico ha ospitato oltre 220 mila studenti con cittadinanza non italiana, un quarto del totale presente nel nostro Paese, 25,5%.
La percentuale dei nati in Italia sul totale degli studenti di origine migratoria, nel 2020-2021, è arrivata al 66,7%, oltre un punto in più rispetto al 65,4% del 2019-2020. Gli studenti di cittadinanza non italiana sono originari di quasi 200 Paesi del mondo. Il 44,95% è di origine europea, una percentuale stabile, seppure in lieve diminuzione. Seguono bambini e ragazzi di provenienza africana con il 26,9% e asiatica con il 20,2%.

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