Battuto Medvedev in 3 set per Jannik è il decimo successo in carriera

Ha trionfato a Vienna, il tennista altoatesino, ha battuto nuovamente Daniil Medvedev, l’avversario che riteneva la sua bestia nera prima del mese di Ottobre. 6 sconfitte su 6, di cui 2 in finale, prima di quest’ultimi successi arrivati con una classe cristallina. È stata una dura finale, al di là della durata andata oltre le 3 ore e del punteggio che alla fine ha costretto mamma Sinner ad asciugarsi una lacrima, per la commozione di vedere il suo ragazzone di 1 metro e 91 centimetri, che la salutava con la mano, mentre con l’altra alzava la Coppa.
Non solo i colpi vincenti, gli scambi all’incrocio delle righe, i fendenti imprendibili, le discese a rete. Di Jannik Sinner è piaciuto anche quel sorriso che appare ogni volta che vince un Torneo e quei ricci ribelli e rossi che si liberano da sotto il cappellino dopo ore di estenuante lotta. Questa volta ha conquistato il suo Trofeo Atp numero 10, proprio come Adriano Panatta.
I miglioramenti sia fisici che atletici, sono alla base della maggiore completezza tecnica e all’accresciuta sicurezza con cui Jannik ricorre a colpi prima per lui innaturali. Come a Pechino, ha verticalizzato verso rete con un’incredibile frequenza e scioltezza, anche se la familiarità sotto rete non è stata sempre pari a quella mostrata in altre zone del campo. Medvedev ci ha messo del suo, tenendolo sulla corda e allungando gli scambi, ma alla fine ha prevalso Sinner, il numero 4 della Classifica mondiale.