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Dopo il golpe il Paese è controllato da una Giunta guidata dal Generale Abdourahamane

Si è svolta ieri pomeriggio a Palazzo Chigi, una riunione di aggiornamento e analisi della situazione in Niger. All’incontro, presieduto dal Presidente Giorgia Meloni, hanno partecipato il Vicepresidente del Consiglio e Ministro degli Affari Esteri Antonio Tajani, il Ministro della Difesa Guido Crosetto ed il Sottosegretario alla Presidenza del Consiglio Alfredo Mantovano, oltre ai vertici dell’Intelligence.
L’Italia, naturalmente, auspica una soluzione negoziale della crisi e la costituzione di un Governo riconosciuto dalla Comunità internazionale.  La premier Meloni, che viene costantemente informata sull’evoluzione della crisi, ha posto la massima attenzione sugli italiani presenti in Niger.
L’Occidente, in particolare l’Unione Europea, ha condannato con determinazione l’azione di forza, mentre il Segretario di Stato statunitense Antony Blinken, ha dichiarato che il legittimo Presidente Mohamed Bazoum, può contare sul sostegno incondizionato da parte americana.
Il Presidente estromesso Bazoum era stato eletto, infatti, nel Marzo 2021 dopo le prime elezioni libere, democratiche e riconosciute su più fronti nella storia postcoloniale del Niger, che ha ottenuto l’indipendenza dalla Francia nel 1960. Intanto, i timori sono rivolti proprio alle possibili iniziative di Parigi.