Inaugurata la mostra sui tesori della Fototeca dei Civici Musei di Storia ed Arte che rimarrà aperta fino al prossimo 7 Aprile 

La mostra è stata ideata e realizzata dal Servizio Promozione Turistica del Comune di Trieste e come in un gioco di scatole cinesi, l’esposizione, frutto di accurate e pazienti ricerche d’Archivio, mira a descrivere dapprima il contenitore, ovvero il Palazzo che conserva i tesori fotografici, svelandone le vicende dei proprietari e degli inquilini dal 1850 ad oggi, per poi approfondire, attraverso il fare dei maggiori protagonisti, la costruzione del più ricco Archivio fotografico regionale che custodisce la memoria visiva della città di Trieste e non solo.
Nonostante Spiridione Gopcevich abbia probabilmente vissuto solo per un brevissimo lasso di tempo fra queste mura, il Palazzo porta ancora il suo nome, perché a lui si deve la radicale ed omogenea trasformazione dell’edificio che lo caratterizza ancora a distanza di oltre 170 anni. Il percorso descrive l’intreccio di relazioni che legano quel tempo passato alla storia più recente. Nel corso degli anni, i magazzini del pianoterra che oggi accolgono mostre e Conferenze, hanno ospitato merci diverse. Dall’avena proveniente dall’Ucraina al caffè Hausbrandt dall’intenso aroma.
Oggi il Palazzo custodisce al terzo piano i tesori della Fototeca dei Civici Musei di Storia ed Arte. Il percorso, che si snoda come una passeggiata fotografica, consente all’Archivio, che consta di circa 3 milioni di fotografie, di raccontarsi. Alcune soste mettono, inoltre, a fuoco i personaggi che hanno, infatti, contribuito alla costruzione dell’Archivio fotografico. Fotografi triestini, italiani o stranieri, collezionisti e Galleristi consentono di documentare e rievocare i personaggi più o meno noti, gli eventi di cronaca e di vita quotidiana, i luoghi di Trieste e non solo, lungo un arco temporale che si spinge sino ai primi anni del secolo scorso.