Uscirà Venerdì prossimo a cura dell’autore Massimiliano Capella

Il regista e coreografo l’ha fatta più volte ballare e l’ha diretta in più occasioni e, ora, dice di lei: «Raffaella ha saputo creare un’immagine di sé sempre diversa, eppure sempre praticamente uguale». Japino, invece, che è stato anche suo compagno di vita, compare nella prima foto del volume, con lei che gli sistema il papillon ed ha un sorriso che riempie tutto la spazio che c’è.
«Il suo carisma era frutto dalla sua contagiosa gioia di vivere – ha dichiarato, poi, Sergio Japinodallo sguardo quasi fanciullesco con cui affrontava le cose nuove della vita e del lavoro, oltre alla sua granitica volontà». Nell’Italia che non aveva assimilato il ’68 e temeva il femminismo, Raffaella era riuscita a diventera un’icona dello spettacolo.
Nel 1986, David Letterman intervistò Raffaella Carrà nel suo show e le chiese se avesse fatto tanti soldi. Lei rispose: «Sì, ho guadagnato tanto. Ho pagato le tasse. Per l’Italia, è una vittoria delle donne». Per tutta la vita, ha indossato abiti caleidoscopici che sottolineavano il punto vita, valorizzavano gambe e spalle e che sono stati imitati persino da Madonna, Lady Gaga e Beyoncé.