La decisione ultima spetta ai leader degli Stati membri e sarà presa all’unanimità nel Consiglio Europeo di metà Dicembre

Quella di ieri è stata per la Presidente della Commissione Europea Ursula Von der Leyen una giornata storica, anche perché la Commissione raccomanda al Consiglio di avviare i negoziati di adesione, a 10 anni dalle proteste di Piazza Maidan. Per Ucraina e Moldavia formalmente non ci sono condizioni, ma in pratica entrambi i Paesi dovranno terminare le riforme richieste, rispetto a quando è stato concesso loro lo status di Paese candidato.
Dunque, l’Esecutivo comunitario raccomanda di adottare i quadri negoziali una volta che Kiev e Chisinau avranno attuato alcune misure chiave. Per l’Ucraina si tratta di completare le riforme richieste, che riguardano la lotta contro la corruzione, la legge contro gli Oligarchi e la finalizzazione del quadro per la tutela delle minoranze.
Per Zelensky è «il passo giusto. Nonostante le difficoltà, ci stiamo muovendo in avanti» ha detto in un video pubblicato sui social, aggiungendo che «il nostro Paese deve essere nell’Unione Europea». La Presidente Von der Leyen, di par suo, in Conferenza Stampa ha spiegato che il completamento dell’allargamento ha una forte logica economica e geopolitica e che i cittadini di questi Paesi sono europei a tutti gli effetti.
L’Ucraina, d’altronde, è un Paese in guerra e questo purtroppo rappresenta un’incognita. La Presidente Von der Leyen ha, infine, sottolineato come il loro Governo, seppur in situazione di difficoltà, continui ad affrontare enormi tragedie provocate dall’azione di aggressione da parte della Russia e che nonostante il conflitto gli abitanti stanno riformando profondamente il loro Paese.