Sabato 25 Novembre alle ore 17:00 la città di Cosenza accoglie lo scrittore calabrese con la sua nuova fatica letteraria

Di famiglia arbëreshë, dopo gli studi in Lettere a Bari ha seguito il padre emigrato trasferendosi per alcuni anni in Germania, ad Amburgo, dove ha insegnato in una Scuola per i figli di emigranti e dove ha pubblicato i primi libri in tedesco. Tornato in Italia, vive ora a Besenello, in Trentino, anche se nei suoi romanzi Abate narra vicende della sua terra d’origine che gli hanno permesso, nel 2012, di vincere il Premio Campiello.
La storia di Un paese felice è quella di un Borgo ormai cancellato. Si chiamava Eranova, un nome che racchiude, infatti, una promessa di felicità, nato dalla ribellione dei contadini al Marchese per cui lavoravano. Si poteva vivere lavorando la terra, distese di agrumeti e uliveti a perdita d’occhio, migliaia di alberi che trapuntavano la terra fra la spiaggia da cui si vedeva Stromboli e la ridente collina.
Un giorno, da Roma si decise che quel paese doveva essere demolito, casa dopo casa, albero dopo albero, per far posto al quinto centro siderurgico d’Italia. Nessuno, neanche gli stessi calabresi, ricordano tuttora lo splendore di questo gioiello. Carmine Abate, disseppellisce quindi questa storia perduta, recuperandola dalla memoria dei pochi abitanti sopravvissuti.
Eranova è, dunque, un sogno come Macondo, il paese felice di Gabriel Garcia Marquez in Cent’anni di solitudine che ritroviamo affacciarsi fra queste pagine in una sorta di racconto parallelo. Un paese felice è una sorta di scrigno da cui non si vorrebbe più uscire e, anche se si sa come va a finire, si spera sino all’ultima pagina che cambi qualcosa.