Interpretata da Matilde De Angelis, fu una pioniera dei diritti delle donne, laureandosi in Giurisprudenza nel 1881

Grande successo sta riscuotendo la Serie in 6 episodi su Netflix La legge di Lidia Poët, la storia romanzata della prima donna avvocato in Italia, interpretata da Matilde De Angelis nei panni di una giovane laureata in legge nella città di Torino.
Lidia Poët era nata  in un’agiata famiglia valdese il 26 Agosto 1855. Adolescente, si trasferì a Pinerolo dove già risiedeva il fratello maggiore Giovanni Enrico, titolare di uno studio legale. Dopo la morte del padre conseguì la licenza liceale e si iscrisse alla Facoltà di Giurisprudenza di Torino, unica donna.
Svolto il praticantato, superò in modo brillante l’esame di abilitazione alla professione forense. Inizialmente le fu concessa, poi Il procuratore generale del Regno mise in dubbio la legittimità dell’iscrizione e impugnò la decisione ricorrendo alla Corte d’Appello di Torino.
Nel Novembre 1883 la Corte accolse la richiesta del Procuratore ed ordinò la cancellazione dall’Albo. Malgrado il ricorso di Lidia, la sentenza fu confermata anche l’anno successivo. Fra le motivazioni l’inadeguatezza del carattere delle donne ad un tale ruolo con la conferma che dovevano dedicarsi ad altro.
Lidia Poët non poté quindi esercitare a pieno titolo la sua professione, ma collaborò con il fratello Giovanni Enrico e divenne attiva soprattutto nella difesa dei diritti dei minori, degli emarginati e delle donne, sostenendo anche la causa del suffragio femminile. Solo nel 1920, all’età di 65 anni, entrò i finalmente nell’Ordine degli Avvocati, divenendo ufficialmente la prima donna d’Italia ad esservi ammessa.