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Ideata per celebrare il fotografo berlinese Helmut Newton

Un viaggio nella sua avventurosa vita attraverso oltre 200 scatti, in parte inediti, riviste e documenti, per raccontare con un nuovo sguardo l’unicità e lo stile di un protagonista del ‘900 che si descriveva con queste parole: «Il mio lavoro come fotografo ritrattista è quello di sedurre, divertire e intrattenere». La mostra resterà aperta al pubblico sino al prossimo 17 Marzo.
L’esposizione, curata da Matthias Harder, è promossa da Roma Capitale e descrive la crescita artistica del fotografo, all’anagrafe Helmut Neustädter, cognome anglicizzato poi in Newton, nato a Berlino nel 1920 da una benestante famiglia ebrea che già a 12 anni dimostra familiarità con la macchina fotografica tanto che a 16 lavora come apprendista dalla famosa fotografa di moda Yva, sperimentando i suoi primi autoritratti, inscenati con grande sicurezza.
Nel 1938 è costretto a lasciare la Germania a causa delle persecuzioni antisemite e, dopo un passaggio a Trieste, s’imbarca verso l’Australia dove apre un piccolo studio di fotografia che segnerà l’inizio della sua carriera. Il percorso espositivo ripercorre la vita, umana e professionale, di un uomo ricordato come l’autore di scatti che hanno fatto la storia della fotografia.
Il visitatore avrà la possibilità di entrare nel cuore del processo creativo per scoprire i segreti di immagini divenute parte della nostra memoria visiva e collettiva. Il suo occhio ha rivoluzionato la fotografia di moda, come dimostrano gli scatti dedicati alle creazioni dello stilista André Courrèges. La mostra, infine, riserva ampio spazio all’esperienza professionale del fotografo nel nostro Paese e al suo proficuo rapporto con l’editoria italiana. Newton, infatti, era di casa a Roma, come raccontano gli scatti ambientati nella Capitale.