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Dopo Lecce arriva un’altra sconfitta esterna per il Cosenza che in casa del Brescia offre una prova opaca in una gara ravvivata soltanto nella seconda parte, quando i silani vanno sotto di 2 reti

Gira che ti rigira, siamo sempre alle solite. Se contro il Chievo si era comunque vista una reazione della squadra alla difficile situazione di classifica (tant’è che i rossoblù sono riusciti ad ottenere la prima vittoria interna della Stagione), nella sfida contro le rondinelle il rendimento di tutto il collettivo è stato ben al di sotto delle proprie possibilità.

Con un spirito poco grintoso e battagliero, hanno affrontato un avversario in piena crisi di identità e, soprattutto, affranto da un’annata sin qui deludente, ma che si annunciava, almeno nelle previsioni, con prospettive sicuramente diverse. A questo punto, sul fronte bruzio, la domanda è d’obbligo: «saprà il gruppo di Occhiuzzi, fra Marzo e Aprile, ottenere la salvezza e magari non all’ultima giornata come nello scorso Campionato?»

E’ inutile nascondere che i tifosi sono ormai stanchi di subire queste continue tribolazioni e, vorrebbero, anche se sembra assurdo chiederlo in piena Quaresima, evitare ulteriori patimenti e sofferenze alle loro coronarie. La trasferta di Brescia, tuttavia, non è una sconfitta irreparabile per quel che resta ancora da giocare da qui a Maggio, ma è vero, dopotutto, che preoccupa principalmente il modo in cui essa è maturata, specie se si pensa alle solite distrazioni difensive e ai cali di tensione che si verificano in alcune fasi di gioco.

Poi, è anche vero che la reazione non tarda ad arrivare, ma non è questo, comunque, l’atteggiamento da tenere se si vuole mantenere la categoria. I lombardi, infatti, sono passati al 49′ con Bjarnason, libero di colpire in area ed insaccare comodamente di testa, per il quinto goal stagionale preso da calcio d’angolo dalla difesa rossoblù. Mentre al 62′ il secondo giallo dato a Corsi, con la conseguente espulsione, ha costretto la squadra a restare in dieci uomini, in una situazione al quanto compromessa.

Benché il Cosenza abbia provato a ‘rialzarsi’ con le conclusioni di Tremolada al 67′ e Carretta al 72′, è stato Ayé al 79′ a raddoppiare, chiudendo di fatto la partita, anche se nel recupero c’è stato il bel tentativo di Gliozzi neutralizzato da Joronen.

Occhiuzzi nell’analizzare la gara è stato abbastanza chiaro, parlando di «sconfitta meritata con prestazione sotto tono», ma già nel confronto di Sabato 6 Marzo col Frosinone c’è bisogno, da parte dei Lupi, di vedere al San Vito-Marulla un calcio, possibilmente, meno rinunciatario e più propositivo. Dopodiché, non importa se si alzano le barricate e si buttano i polloni in Tribuna per la conquista dei tre punti, in certi casi è sempre meglio rinunciare al ‘culto del bello‘ o al lato estetico del calcio.

IL TABELLINO DEL MATCH:

BRESCIA: Joronen; Karacic, Cistana, Chancellor, Martella (66′ Pajac); Bisoli (74′ Fridjonsson), van de Looi, Jagiello (66′ Labojko); Spalek (46′ Bjarnason), Skrabb (58′ Ragusa); Ayé. A disposizione: Kotnik, Mateju, Mangraviti, Papetti. All. Clotet

COSENZA: Falcone; Corsi, Ingrosso, Tiritiello, Legittimo (58′ Vera); Sciaudone (58′ Bahlouli), Petrucci (71′ Ba), Crecco; Tremolada (83′ Sacko); Gliozzi, Trotta (71′ Carretta). A disposizione: Saracco, Idda, Mbakogu, Bouah, Schiavi, Kone, Sueva. All. Occhiuzzi

ARBITRO: Davide Ghersini di Genova (Rossi L.- Miele)

IV UOMO: Antonio Rapuano di Rimini

MARCATORI: 49′ Bjarnason, 79′ Ayé

NOTE: Partita disputata a porte chiuse in una serata gradevole con temperatura di circa 11°C. Terreno di gioco in discrete condizioni

Ammoniti: 5′ Corsi (C), 25′ Cistana (B), 87′ Bjarnason (B)

Espulso: al 62′ per doppia ammonizione Corsi (C)

Angoli: 8-5 (pt 4-2)

Recupero: 0′ pt; 4′ st